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La vignetta del Fatto su Arianna Meloni fa schifo 
di Ninni Raimondi
 
La vignetta del Fatto su Arianna Meloni fa schifo 
 
No, non saremo certo noi a dire quello che si può o non si può scrivere e/o disegnare. Non amiamo la censura e invochiamo da sempre il libero confronto, anche quando (spesso) ci viene negato da chi si erge a probo tutore della democrazia. E poco ci interessa addentrarci nell’eterno dibattito sul diritto di satira, già colmo di amenità. Esprimiamo dunque un semplice giudizio, sacrosanto e doveroso di fronte a certe trovate volgari: la vignetta pubblicata dal Fatto Quotidiano su Arianna Meloni, sorella del premier e moglie del ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, fa schifo. Sì, fa soltanto schifo. Esattamente come è del tutto imbarazzante la replica di Marco Travaglio a chi ha stroncato oggi quel disegno: “Non posso passare il mio tempo a spiegare le battute a chi non le capisce”. 
 
Sì, questa vignetta del Fatto su Arianna Meloni fa solo schifo 
La vignetta in questione, firmata da Natangelo e pubblicata dal Fatto in prima pagina, mostra la sorella di Giorgia Meloni mentre è a letto con un uomo nero. Quest’ultimo le chiede: “E tuo marito?”. Lei risponde: “Tranquillo, sta tutto il giorno a combattere la sostituzione etnica”. Ecco, neppure il coraggio di inserire il premier, l’autore dello schizzo ha preferito prendersela con la sorella. A prescindere da qualunque altra considerazione, già questo dovrebbe far riflettere Travaglio. 
 
Sta di fatto che il primo ministro è intervenuto duramente, via social, sulla vignetta che prende di mira sua sorella. “Quella ritratta nella vignetta è Arianna. Una persona che non ricopre incarichi pubblici, colpevole su tutto di essere mia sorella. Sbattuta in prima pagina con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un Governo considerato nemico”, scrive la Meloni. “E il silenzio assordante su una cosa del genere, da parte di quelli che dalla mattina alla sera pretendono di farci la morale, dimostra plasticamente la malafede della quale siamo circondati. Ma se qualcuno pensa di fermarci così, sbaglia di grosso. Più sono circondata da questa ferocia, più sono convinta di dover fare bene il mio lavoro. Con amore. La cattiveria senza limiti la lasciamo agli autoproclamatisi ‘buoni’”. 
 
21 Aprile  2023