Interni
Esteri
Cultura
Parolaio
Fondato e diretto, nel 2003, da Ninni Raimondi
Si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Proseguendo con la navigazione si presta il consenso all' uso dei cookie.. 
 
Il dissidente Ponomarev: «La rivolta di Prigozhin è stata una messinscena» 
di Ninni Raimondi
 
Il dissidente Ponomarev: «La rivolta di Prigozhin è stata una messinscena» 
 
Putin e Prigozhin erano d’accordo.  
Non ha dubbi Ilya Ponomarev, il miliardario ed ex deputato della Duma russa in esilio in Ucraina dal 2016 e capo della Legione per la libertà della Russia, l’esercito russo anti-Putin che lancia attacchi alla Federazione 
 
«È stata tutta una messinscena.  Penso che Prigozhin e Putin avessero ovviamente un accordo fin dall'inizio su cosa sarebbe successo e di cui nessun altro era a conoscenza». Non ha dubbi Ilya Ponomarev, il miliardario ed ex deputato della Duma russa in esilio in Ucraina dal 2016 e capo della Legione per la libertà della Russia, l’esercito russo anti-Putin che lancia attacchi alla Federazione dal territorio ucraino. Per Ponomarev, l’ammutinamento è stato dunque una farsa. 
Il capo della Wagner «è un uomo molto fidato di Putin», dice l’ex deputato russo in un’intervista all’AdnKronos. «Si conoscono da molto tempo e le circostanze in cui si sono conosciuti hanno creato un rapporto di grande fiducia tra di loro». Ponomarev, l'unico parlamentare ad aver votato contro l'annessione della Crimea, evidenzia i motivi che, a suo parere, hanno spinto Putin e Prigozhin ad agire in questo modo. Da una parte l'obiettivo del presidente russo era «spaventare sia l'élite russa che quella internazionale. Aveva bisogno di inviare un messaggio che non è lui la peggiore alternativa» e che c'è «un orco, Prigozhin, che nessuno nella comunità internazionale vorrebbe vedere con un pulsante nucleare in mano». 
 
Secondo Ponomarev, Putin ha voluto dimostrare che la possibilità che venisse sostituito era «reale» e che il sostituto era peggio di lui. «E purtroppo penso che abbia raggiunto questo obiettivo dal momento che tutti hanno creduto a questo spettacolo». Prigozhin, sostiene il miliardario russo, dal canto suo aveva bisogno di un modo per lasciare l'Ucraina «con dignità. Ha combattuto per molto tempo ed è stanco. Ha perso molti dei suoi uomini, ma soprattutto ha opportunità finanziarie faraoniche in Africa, grandi contratti militari che può perseguire, ma non poteva semplicemente andarsene. Aveva bisogno di una scusa». 
L'ex deputato della Duma sottolinea che, in ogni caso, i fatti accaduti ieri avranno conseguenze positive per Kiev.  
 
«Ci aiuteranno sicuramente nel senso che il morale nelle truppe russe non è già alto e sarà ancora più basso dopo tutti questi eventi. Inoltre ci sanno problemi nella loro catena di comando. E tutto questo è decisamente positivo», dichiara. Ma Putin, prosegue, il suo obiettivo l'ha centrato. «I russi lo considerano il vincitore e l'approvazione nei suoi confronti aumenterà dopo tutto quello che è successo, ma in termini reali - avverte Ponomarev - ovviamente è emersa tutta la sua debolezza di base. È arrivato il momento che Mosca venga liberata e quando la nostra Legione per la libertà della Russia crescerà al livello necessario renderà sicuramente reale questo piano non realizzato di Prigozhin». 
 
26 Giugno  2023